I.
Le reti dei televangelisti
catturano prede inermi
nel mare globalizzato.
-E’ il progresso!-
Signori, ve lo vendo
un tanto al chilo.
E’trasparente
la fiducia tradita
in una nazione onesta
con una costituzione
di stracci.
II.
Il giorno che siamo
morti sotto le pietre
dei nostri nuraghe
-la luce della “balentia”
ancora accesa-
gridavamo “libertàde”.
Corre -fin troppo-
l’anno duemilauno
i turisti nelle spiagge
-che bello,che bello
questo mare-
III.
Il sole al tramonto
su capocaccia
lacrima sangue
e vomita la merda
nera della notte.
Viaggio ai bastioni d’Alguér
simbolo di resistenza
circondati ancora da
alte mura e da cannoni
che non sparano più.
IV.
Il vascello pirata
è entrato nella baia
-ha saccheggiato-
voti, denaro, ospitalità.
Hanno asfaltato a terra
i cervi, i cinghiali e
le nostre catene
sopra la natura.
V.
L’ultima foca è morta
in un laboratorio vuoto
unico posto esente
da yacht d’altura
-sempre al livello del mare-
Ci hanno anche cambiato
lingua.
Gridiamo nella vostra
l’ultimo sospiro
di libertà.